I 'Libri per Strada' 2010 - tutti gli ospiti di Comic House! - Luca de Santis e Sara Colaone
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- Creato Sabato, 15 Maggio 2010 11:08
- Ultima modifica il Mercoledì, 20 Marzo 2013 21:37
- Pubblicato Sabato, 15 Maggio 2010 11:08
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Luca DE SANTIS e Sara COLAONE (sabato 5 giugno, ore 18.30, piazza Luni)
Luca de Santis nasce a Campobasso nel 1978. E' sceneggiatore, autore teatrale, televisivo e radiofonico.
Ha lavorato per Paramount Comedy, Comedy Central, Mtv Italia, Endemol Italia, WFAA-Channel8, (Dallas TX), per programmi televisivi comici e di varietà.
Nel 2008 scrive i testi della graphic novel 'In Italia sono tutti maschi', disegnata da Sara Colaone ed edita da Kappa Edizioni. Il libro vince il Premio Micheluzzi come miglior fumetto 2009 al salone Comicon di Napoli. L'albo è stato pubblicato nel 2010 da Dargaud per il mercato francese.
Nel 2008 vince il Premio Massimo Troisi come "Miglior scrittura comica per il teatro", per i testi di 'Burlesque!', avanspettacolo comico andato in scena a Bologna per due stagioni al Teatro del Navile.
A luglio 2009 è uscito per le Edizioni Comix la raccolta dei suoi testi teatrali dal titolo 'Ricomincio da Troisi'.
Attualmente è autore per Dahlia Tv e sta scrivendo un saggio sulle nuove tecnologie.
QUI trovate il suo blog.
Sara Colaone è nata a Pordenone nel 1970.
Disegna fumetti, illustrazioni e corti animati. Ha pubblicato per Kappa Edizioni, Dargaud Benelux, Coconino Press, Stripburger, Vivacomix, Zanichelli, Pearson Italia e illustrato sulle riviste Internazionale e Ventiquattro Magazine.
Fra i suoi lavori, 'Pranzo di famiglia', 'Lupin III' e 'In Italia sono tutti maschi', vincitore del Premio Micheluzzi come miglior fumetto 2009 al salone Comicon di Napoli.
Insegna Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
QUI trovate il suo blog.
Antonio Angelicola, detto “Ninella”, ha ventisei anni quando viene arrestato e mandato al confino alle Isole Tremiti. E’ il 1939 e il furore omofobo dell’Italia fascista stringe nella sua morsa quasi trecento giovani, “femminielli”, “arrusi”, “buchi”, ufficialmente come nemici della Patria. Le leggi razziali dell’Italia fascista non menzionavano provvedimenti contro gli omosessuali: non ce n’era bisogno, disse Mussolini, poiché in Italia gli uomini non potevano essere che maschi, attivi e virili. La realtà fu ben altra.
Cinquant’anni dopo, il giovane documentarista Rocco si mette sulle tracce di Antonio per riportare alla luce quella storia dimenticata ma dovrà fare i conti con tutto il dolore che i ricordi possono provocare.
Sperduti fra i monti del Molise nel tentativo di raggiungere San Domino Tremiti per effettuare le riprese di un documentario, i due personaggi si scontrano su temi quali la memoria, il tempo, il valore e l’importanza della testimonianza, perché – come arriveranno a comprendere - solo attraverso di essa ci si può affrancare dal ruolo di vittima.